Ehternet, Wi-Fi, Bluetooth, DLNA, UPnP, Miracast, AirPlay, NFC (e molti altri
ancora), sono tutte soluzioni che consentono la "comunicazione" tra
dispositivi, ma ognuno con i propri protocolli ben definiti. Quello che manca è
una soluzione "universale", davvero interoperabile e
multi-piattaforma, in grado di semplificare l'approccio, specie in ambito
casalingo: una piattaforma che permetta di far interagire la TV, il decoder, il
media-player, le luci, il climatizzatore, lo smartphone, il tablet, il PC, la
lavatrice o il forno, senza doverci preoccupare dello standard scelto, del
marchio del prodotto utilizzato o del sistema operativo in uso.
A spingere sull'acceleratore è la Linux Foundation che ha deciso di
promuovere l'iniziativa open-source "AllSeen Alliance", coinvolgendo
gran parte dei principali protagonisti dell'industria dell'elettronica di
consumo. Tra i membri fondatori troviamo marchi del calibro di Qualcomm, LG,
Haier, Panasonic, Sharp, Silicon Image o TP-Link e le recenti adesioni da parte
di Cisco, D-Link, Harman, HTC, doubleTwist e Lite-On (per citare i brand più
conosciuti al grande pubblico). Ognuno dovrà contribuire al progetto con le
proprie risorse hardware e software, partendo dalla piattaforma open-source
AllJoyn sviluppata da Qualcomm (vedi link)
e assicurare l'interoperabilità tra dispositivi "in grado di
connettersi" a prescindere dalla destinazione d'uso (mobile, casalingo,
applicazioni mediche, automotive, ecc...) e dal sistema operativo (Linux,
Android, iOS, Windows, Mac). L'obiettivo è quindi quello di sviluppare uno
standard / eco-sistema universale e definito "Internet of the Things"
(Internet delle cose). L'approccio sembra molto interessante, vedremo gli
eventuali sviluppi concreti!
Per maggiori informazioni: comunicato
stampa (in inglese)
Fonte: AllSeen Alliance |