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Musica in pochi (discutibili) Kilobyte
Gian Luca Di Felice - 04/04/2008, 13:17
“I ricercatori dell'Univeristà di Rochester hanno messo a punto una nuova tecnologia per riprodurre "virtualmente" la musica che consente di risparmiare circa 1000 volte il peso di un equivalente MP3. Ma è proprio una rivoluzione? ”

Nell'estenuante caccia al più piccolo spazio nel quale riuscire a codificare una canzone, i ricercatori del'University of Rochester hanno marcato un punto che, secondo i loro intenti, potrebbe rivoluzionare il mercato: un assolo di clarinetto lungo 20 secondi è stato digitalizzato in un file che pesa solo 1 Kilobyte: circa 1000 volte più piccolo di un comune MP3.

La ricerca prodotta dalla National Science Foundation mira a fare molto di più. L'obiettivo è di dotare i musicisti di sistemi computerizzati più importanti, che permettano di creare musica con dinamiche più vicine a quelle degli strumenti reali. Una musica più espressiva, sviluppata con una tecnologia che "cattura" sia il suono di uno strumento, sia la dinamica di uno strumentista.

"E' essenzialmente un sistema human-scale di riproduzione musicale", dice Mark Bocko, professore di ingegneria elettrica e informatica, e co-creatore della tecnologia: "gli umani possono manipolare la loro lingua, il loro respiro e le loro dita non così velocemente, che in teoria non dobbiamo "misurare" la musica centinaia di volte al secondo così come facciamo su un CD. Il risultato è evidente: credo proprio che abbiamo trovato la dimensione più piccola di dati necessari a riprodurre una canzone".

La notizia ha fatto velocemente il giro del mondo e non si sono fatti attendere i commenti di alcuni esperti: "Non si tratta di compressione di audio che proviene dal mondo fisico, ma di generazione di suono sintetico, una sorta di Midi", spiega Leonardo Chiariglione, fondatore e presidente del gruppo Mpeg, il comitato tecnico dell'ISO incaricato di definire degli standard per la rappresentazione digitale di audio, video e altri tipi di contenuti multimediali. "Non ho dubbi che la gente di Rochester abbia fatto un buon lavoro modellando la fisica del clarinetto - aggiunge Chiariglione -. Il problema è che queste cose le avevamo già fatte molti anni fa, tant'è vero che sono già previste nello standard Mpeg-4 e vanno sotto il nome di Structured Audio".

In un'intervista rilasciata a Repubblica, Chiariglione fa delle considerazioni molto interessanti e aggiunge: "Alcuni pensano che il vinile sia più caldo del CD e non ho naturalmente nulla da dire sui gusti altrui. La musica che esce dal CD è indistinguibile dall'originale, e si tratta di esperimenti fatti ben 25 anni fa. Con Mpeg abbiamo sviluppato vari stadi di compressione audio, tra i quali l'MP3, al termine dei lavori abbiamo condotto delle prove per testare la qualità dell'audio rispetto al cd originale. La risposta degli esperti è sempre stata la stessa: se il tasso di compressione è molto elevato spesso si sente la differenza. Altrimenti è indistinguibile. Se si comprime in MP3 a 192 Kbyte al secondo, non c'è perdita di qualità. Nello standard AAC si può arrivare a 128 Kbyte al secondo. Ma usando gli ultimi formati si riesce a scendere molto, rimanendo su quella che chiamiamo "trasparenza del suono". Addirittura si può trovare ottima musica a 16 Kbyte, usata nelle reti mobili".

Benché lo spunto di Chiariglione sia in linea generale condivisibile ed effettivamente un MP3 ben codificato possa essere molto simile ad un CD originale, le tracce non compresse sono sempre di qualità superiore a qualsiasi algoritmo con perdita, ma non vogliamo in questa sede dilungarci su questo punto. Piuttosto sul sito della Rocherster University sono disponibili lo stesso spezzone dei 20 secondi di clarinetto compressi sia in MP3 che nel nuovo sistema messo a punto da Bocko per un facile confronto. A voi il giudizio, ma se questo sarà il futuro della distribuzione musicale abbiamo fondati motivi per essere molto preoccupati!

Comunicato stampa ufficiale e tracce a confronto:
http://www.rochester.edu/news/show.php?id=3136

Fonte: Rocherster Univeristy