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Risultati da 46 a 60 di 269
Discussione: B&W cinese!?!
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26-06-2012, 20:40 #46Originariamente scritto da vpappacena
Innanzitutto, devi rapportare quei 120 euro dell'operaio cinese al costo della vita la' dove vive, e i 1500 euro dell'operaio italiano al costo della vita dove vive.... tanto per capirci, secondo te son meglio 120 euro al mese a Ningbo, 1500 euro a Milano, o 2500 Euro a Zurigo?
Dopo che ti sei dato la risposta, leggi qua per favore http://en.wikipedia.org/wiki/Purchasing_power_parity
seconda cosa da considerare, non e' QUANTO guadagna l'operaio, ma la sua PRODUTTIVITA'
Che non vuol dire lavorare 24 ore al giorno senza nemmeno una pausa per andare a pisciare, vuol dire produrre valore.
Perche' la produttivita' si misura in euro, non in pezzi al minuto.
Un mulettista che lavora in una fabbrica che produce viti avra' sicuramente una produttivita' inferiore al suo collega che lavora in una fabbrica di frigoriferi. Anche se lavorasse al doppio della velocita'.
Terza cosa: "operaio" in che senso?
Sostenere le teorie di cui sopra, vuol dire non avere idea di cosa possa essere una produzione.
Ok che ci stiamo deindustrializzando, ma magari sarebbe buono sapere che anche tra le varie mansioni "operaie" c'e' una bella differenza.
Il ragionamento del vantaggio di poter pagare una paga base piu' bassa, e' una roba dei tempi di Ford, peccato che nel frattempo siano passate un po' di rivoluzioni industriali....
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26-06-2012, 20:52 #47Advanced Member
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Ultima modifica di scubi; 27-06-2012 alle 07:59
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27-06-2012, 06:13 #48
Scusa, innanzi tutto ignoranza è una parola che spero vorrai ovviamente censurare. Grazie. ciò premesso qui non stiamo facendo una sfilata del sapere più o meno fondato sulla cina & co., ma solo esprimendo le nostre opinioni. Primo Punto. Pur non essendo stato a Shanghai, non aspiro a tanto. Secondo Punto. La Cina è un Paese che ha fondato la sua fortuna esclusivamente sulla schiavizzazione della manodopera operaia e contadina mediante la chimera del comunismo. Terzo Punto. La Cina non ha fatto fortuna - alias soldi - perché produttrice di chissà quali prodotti. LA CINA NON PRODUCE NULLA DI RILEVANTE ECCETTO LA FORNITURA DI UN UNICO SERVIZIO. OVVERO, HA MESSO A DISPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE MONDIALE IL SUO UNICO E, IN QUANTO TALE, MIGLIOR PRODOTTO SUL MERCATO MONDIALE - AL MOMENTO - : MANOVALANZA OPERAIA E CONTADINA A PREZZI DA TRATTA DEI NEGRI DELL'800!!!! OVVIAMENTE AL MOMENTO LA CINA è LA REGINA INCOTRASTATA SU TALE MERCATO, POICHè GLI ALTRI PAESI C.D. EMERGENTI - SE POSSIAMO DEFINIRLI COS' PAESI CHE NULLA SANNO CREARE DAL PUNTO DI VISTA TECNOLOGICO E PRODUTTIVO TRANNE CHE DARE MANOVALANZA A COSTO ZERO - HANNO SALARI Più "ELEVATI". Quarto Punto. Chissà perché tutti a scandalizzarsi e criticare i produttori di alta moda quando apprendiamo dai telegiornali che Louis Vitton, Prada, Lacoste, Benetton producono in Cina e, poi, quando leggiamoche B&W, blasonatissimo produttore industriale - non artigianale - di diffusori a livello mondiale, realizza il 90% dei suoi prodotti in cina vogliamo trovare le più disparate giustificazioni. Quinto punto. Quando un prodotto diventa di massa, ovvero viene realizzato su scala industriale, indubbiamente deve perdersi qualcosa per strada in termini di qualità, anche se prodotto nelle miniere degli Urali. E' un dato di fatto che B&W, a differenza di molti altri marchi c.d. esoterici, è entrata nel Mediamondo, per cui se tanto mi da tanto...........................
[SIZE=1]2CH ampli Gryphon Diablo, diffusori Sonus Faber Liuto Wood, lettore Gryphon Scorpio, Denon Dcd A100, Olive 03HD, MULTICH ampli Denon AVR4810, lettore Denon DVD-BD 3800, VPR JVC RS45, telo Adeo screen Line Elegance
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27-06-2012, 12:31 #49
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27-06-2012, 12:41 #50
Punto primo: sin dai primordi della rete lo scrivere in maiuscolo equivale ad urlare e la netiquette lo sconsiglia vivamente, oltre a ciò, per chi non fosse addentro alla storia di internet, tale avvertimento è ripetuto pure nella netiquette del Forum (allegata al regolamento) che, sono sicuro, hai letto.
Non è la prima volta che scrivi lunghi periodi in stampatello, sarebbe pertanto il caso di non farlo più.
Grazie.
Punto secondo, qui non si sta facendo una discussione socio-politica sui meriti o demeriti di questo o quel sistema, ma, più modestamente e semplicemente, si discute se un prodotto che viene fatto realizzare in un determinato Paese, sia automaticamente una schifezza.
Credo sia questo l'assunto base.
Che il produrre in Cina costi meno (che poi non vuol dire che il prodotto costi meno all'utente finale) credo sia un dato di fatto, così come avviene in altri Paesi di quell'area od anche In Messico, ricordiamoci che alcuni produttori fanno realizzare anche in questo Paese, per le stesse motivazioni, però il discorso dovrebbe riguardare solo il risultato.
Mi sembra che l'assunto: realizzato in Cina = prodotto scarso non abbia alcun fondamento tecnico.
Il prodotto che si ha è quello richiesto dal committente, ovvero dipende da quanto vuole spendere ed a quale target verrà indirizzato il prodotto stesso.
Se si tratta di un prodotto che si venderà a prezzo elevato perchè appartiene alla categoria top e nel costo inciderà anche questo fattore, allora molto probabilmente lo si potrà anche far produrre nel proprio Paese pur se a costi maggiori, poichè il margine di guadagno ci sarà ugualmente.
Se, invece, il prodotto rientra nella categoria di quelli di largo consumo e deve vedersela con altri simili, tutti di buona qualità, bisogna tenere conto anche del centesimo in fase di produzione per poter essere alla pari dei propri concorrenti, pertanto devo trovare dove me lo realizzano a meno, pur mantenendo gli standard di qualità che voglio assicurare.
Quello che trovo sbagliato è il voler automaticamente assegnare la patente di prodotto schifezza solo perchè viene costruito in quel lontano Paese (o dintorni).
Che poi non sia etico sfruttare la manodopera è tutto un altro discorso che però ha poco o nulla a che vedere con l'assunto base di questa discussione: la qualità di certi prodotti.
Sul fatto che B&W entri o sia entrata nel circuito della grande distribuzione, il famoso Mediamondo (sarà mica Mediaworld? Non è vietato dirlo ) non lo trovo scandaloso nè significa, anche qui, che quanto destinato a questa fascia di mercato sia automaticamente una schifezza.
FIAT costruisce moltissimi modelli Fiat/Lancia/Alfa con manodopera specializzata, in stabilimenti moderni ed in un Paese non certo paragonabile alla Cina, con percentuale di sindacalizzazione molto elevata, per non dire esasperata, pertanto dovrebbero essere auto al top, richiestissime, che se la giocano alla pari con BMW, Mercedes o AUDI, ma non mi sembra sia così, anzi.
Fiat ha scelto un certo range di mercato e realizza quanto, secondo lei, serve per quel range, il dove costruisce non c'entra con il risultato, che dipende solo da cosa si vuole ottenere e dalla capacità tecniche e/o manageriali del brand.
Qualcuno ha fatto presente che Apple fa realizzare i propri prodotti nel Far East, ma non mi sembra siano prodotti scarsi, anche se pure loro sono venduti da "Mediamondo" .
Qualche post addietro ho letto qualcosa circa il fatto che il Giappone degli anni passati none era un esempio pertinente perchè con capacità tecniche maggiori, ecc. ecc.
Porto un esempio, purtroppo un pochino specialistico.
Credo che tutti conosciate la Fender, marchio americano storico per le chitarre (la Statocaster in primis); ad un certo punto della sua storia, come per molti altri marchi gloriosi dopo la scomparsa/ritiro del fondatore, venne acquistata da un gruppo che trasferì la produzione in Giappone (in quel Giappone evoluto tecnicamente); per poco non fallì ed una parte dei soci originali ricomprò il tutto e ritrasferì la cosa in USA, facendo realizzare i prodotti in Messico (appunto), mentre qualche modello viene realizzato in USA. (Detto in termini molto semplici e semplificati, non iniziate con i particolari ).
La mia idea rimane quella che ho esposto altre volte su questo argomento: il dove viene realizzato un prodotto non incide sulla sua qualità, che dipendono solo da quanto vuole spendere il committente in termini di materiali e controlli e dal target di vendita.
Ciao"Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).
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27-06-2012, 12:44 #51Advanced Member
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Si Alfredo...anche se il discorso non si sposta di una virgola.
Qualsiasi marchio al mondo produce la prima linea nel pese d'origine e, le "seconde", in Cina(o paesi simili).
Purtroppo è una regola di "sopravvivenza" industriale a livello globale.
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27-06-2012, 12:56 #52Advanced Member
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Vedi Nordata...come tu stesso hai scritto(e ho detto pochi post fa, io stesso), qualità è sinonimo di luogo di provenienza(costruzione); ovviamente, se il mio target di utenti è basso, sono costretto a produrre "fuori".
Infatti, a proposito di "Made in Italy", mi pare sia il "marchio" piu' soggetto a contraffazione.
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27-06-2012, 13:25 #53Senior Member
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io le chitarre made in China e Indonesia le lascio a voi
B&W 804S,ROTEL RB-1582/RC-1580,Pioneer PD-50S, VSX-LX55,FOCAL CC800V, B&W DM603,, Diezel VH4-Mesa Recto 2x12,PS3,Samsung UE40D6500
cavo alimentazione:furutech.cavi segnale:audioquest king cobra-thender,cavi potenza:viablu sc4silver
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27-06-2012, 13:28 #54Advanced Member
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....perchè mai, di grazia?
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27-06-2012, 15:30 #55
Ma se produci all'estero, lo fai pagare di meno, altrimenti io preferisco acquistare lo stesso prodotto, da un punto di vista qualitativo, in Italia o dove dovrebbe essere realizzato. Non sono costretti, coloro che operano così, sono solo furbi e non cambierà nulla fin quando la gente continuerà ad acquistare ad occhi chiusi (e a qualsiasi prezzo), guardando solo al marchio.
Sì, io ne faccio una questione di principio!
Ciao!
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27-06-2012, 15:56 #56Sospeso
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Ma proprio no! Che le due cose: "prodotti economici e di bassa qualità" e "prodotti made in China" siano spesso associate, non vuol dire - ma proprio per niente(!!!) - che ci debba per forza essere una relazione di causa-effetto, cioè: è prodotto in Cina, QUINDI fa schifo.
Questo è un classico modo superficiale e concettalmente sbagliato di trarre conclusioni.
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27-06-2012, 16:05 #57Advanced Member
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27-06-2012, 16:08 #58
Ma siccome viviamo in Europa, ci fa comodo spingere sul concetto made in china uguale prodotto di serie B, quindi spingiamo su questo concetto!
Quindi, se c'hai scritto made in china, o mi fai un buon prezzo (e quindi "dividi" i tuoi margini con me), oppure compro made in EU !!!
Troppo comodo scrivere "engineered in england and assembled according to our great standard of quality in a place where we can achieve great margins".
...e nel frattempo il mio pensiero va a quelli che dicevano che Chario non fa belle cose perche' le vende tramite il mediamondo... ora che ci vende pure la vostra bella B&W le sue cineserie... che mi dite?
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27-06-2012, 16:09 #59Advanced Member
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Non mi pare proprio di aver detto cosi'...ho detto che esistono più mercati, anche all'interno dello stesso marchio(Hogan/tod's).
Ognuno si rivolge ad una clientela più o meno capace di spendere....spero di aver reso l'idea.
Ovviamente, se parliamo di B&W, la serie 6xx(economica) non è affatto paragonabile alle serie superiori...in tutto.
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27-06-2012, 17:33 #60
Infatti made in china non vuol dire prodotti di serie B, quelli li fanno gli operai negli scantinati tra scampia e san giueseppe vesuvisno. In cina fan o prodotti di serie c come....
[SIZE=1]2CH ampli Gryphon Diablo, diffusori Sonus Faber Liuto Wood, lettore Gryphon Scorpio, Denon Dcd A100, Olive 03HD, MULTICH ampli Denon AVR4810, lettore Denon DVD-BD 3800, VPR JVC RS45, telo Adeo screen Line Elegance