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io sono un grande estimatore di Park Chan-Wook e Bong Joon-ho.
Del primo adoro la trilogia della vendetta, Oldboy per me è uno dei grandi capolavori del cinema moderno (bellissimo anche il lungometraggio di debutto JSA...); del secondo mi sono innamorato grazie a Memories of Murder (ma notevole anche The Host, ora devo recuperare Mother).
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Sono molto violenti, come genere?
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Gli ultimi di Park si... sopratutto la trilogia (Sympathy for Mr. Vengeance - Oldboy - Sympathy for Lady Vengeance);
Oldboy è un pugno nello stomaco, ma vale la pena vederlo almeno una volta.
Bong Joon-ho è più moderato.
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Visto Ferro 3: bellissimo. Delicato e bellissimo. Come ho fatto a perdermelo in tutti questi anni...
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Avete visto che a Venezia è stato premiato Kim Ki-Duk? Fantastico momento, a tratti imbarazzante. Personalmente ho apprezzato l'omaggio vocale che ha voluto fare al pubblico italiano (per la cultura asiatica rappresenta un segno di rispetto e riconoscenza riservato ai rapporti personali, agli amici, a parenti lontani) ma ho avuto l'impressione che il gesto non sia stato capito dalla sala presente.
Pieta merita, indubbiamente; è un film che ti prende allo stomaco e in alcuni momenti anche agli occhi. Non voglio velare altro e attendo i vostri commenti se avrete modo di vederlo.
Micky, per una volta sono riuscita a vedere un film coreano prima di te :D
Pensa che ho anche imparato a pronunciare dueparoledue in coreano che avrei voluto spendere col regista nel caso l'avessi incrociato tra la folla, ma per fortuna (mia) non è successo: per la serata finale ho scelto l'abito più stretto del mondo :rolleyes: e ieri a mala pena riuscivo a respirare.. ma forse per il soggetto in questione vale più la comunicazione gestuale, a quanto ho capito.
Invece per i film che mi hai suggerito mi sono arrivati alcuni titoli (Conduct Zero, My blessy girl e The quiet family) e ho già richiesto gli altri: li vedrò sicuramente nelle prossime settimane :)
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complimenti Elena :)
beata te che eri a Venezia, per fortuna Pietà arriva presto anche da noi mortali quindi credo lo vedrò già sabato prossimo :D poi passerò di qua a scrivere due righe su ciò che ne penso del film, da Kim mi aspetto sempre molto ;)
benissimo per gli altri titoli, aspetto i tuoi pareri ;)
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Ho visto Blissfully Yours di Weerasethakul (è un regista thailandese ma come genere mi sembra vicino al filone Corea) che mi è stato consigliato perché l' "Estate di Giacomo" di Comodin riprende lo stesso spunto naturalistico e quotidiano per raccoltare il generale tramite il particolare.
Qualcuno conosce i lavori di Weerasethakul?
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Ho visto - in the end - Conduct Zero.
[2002] Conduct Zero di Cho Keun-shik.
A parte che avrei voluto spegnere dopo cinque minuti... poi però per fortuna alla fine non l'ho fatto. Il genere non è facile da apprezzare, nemmeno da catalogare (concordo con alcuni commenti in Rete: "Opera non facilmente inquadrabile del regista coreano Cho Keun-shi" e "che fatica ad entrare in una forma filmica ben delineata") ma forse la forma mentis europea (parlo per me) non è ancora pronta per le produzioni coreane. Lo accosterei al genere animazione giappo (mi ha ricordato Otomo) per le iperboli visive, le immagini flash in rapida successione, inquadrature che cambiano schizzate e risolvono una scena intera in pochi secondi. Non ricorda insomma un film "all'Americana" al quale si può essere più preparati, a parte il ricorso al linguaggio giovanile più spontaneamente sboccato.
Però devo dire che quello che sto cercando di capire di questa mentalità così criptica (almeno per me) e poco diretta comprendo che posso trovarlo seguendo il filone cinematografico: il tema del disagio giovanile è fin troppo inflazionato per questa cinematografia però è vero anche che il film riesce a regalare un punto di vista diverso (non so se anche gli altri abbiano la stessa abilità): è come se esprimesse un disagio catastrofico e non recuperabile, ma totalmente logico e condivisibile in quella dimensione (quindi se per ipotesi si volesse estirpare un gruppo di teppisti neo-punk dalla nuova Seoul a Copenaghen, per fare un esempio, non vedrei emergere troppe capacità di adattamento e di sopravvivenza. E secondo me questo "push" sui limiti della generazione è voluto e neanche troppo celato, e vuole indicare una mentalità per quanto fervidamente immaginifica ma chiusa ancora, non ancora pronta ad un mondo diverso dalla realtà di provenienza.
Unica parentesi che salverei è la storia d'amore tra i due protagonisti, e in particolare la figura caratteriale di lei, sempre un passo avanti rispetto alle fragilità maschili e apparentemente più forte anche quando interagisce con la società. Coppia probabilissima anche in un filone sentimental-romantico di stampo europeo ma che forse, vista l'origine della pellicola, avrebbe significati di tutt'altra mentalità.
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Ciao Micky :) Altri titoli da suggerire per questo thread?