LCD e DUST BLOBS, grosso problema?
Prendendo spunto da questo "simpatico/innocuo" thread e considerando che ogni 3x2 si leggono fiumi di parole su questi problemoni che tanto affliggono i nostri amati LCD ho deciso di scrivere 2 righe.
Per la veste che ricopro, unico Moderatore assegnato a questa sezione (anche se in realta' qualunque mio collega ha libero accesso di moderare), vorrei che non si scatenasse l'ennesimo flame, ma semplicemente darvi uno spunto di lettura che possa tranquillizzare gli utenti, soprattutto gli utenti con poca esperienza che magari non sono neppure iscritti e passano di qui per caso, facendosi un idea del tutto sbagliata su alcuni aspetti che rendono questa tecnologia molto criticata, a mio parere troppo.
Ma veniamo ai tanto decantati dust blobs.
Semplificando all'estremo il discorso, immaginiamo l'ottica come se fosse, nel suo complesso, una grossa lente di ingrandimento da focalizzare su un piano sul quale si forma l'immagine per sovrapposizione delle tre matrici. In sostanza è come se le tre matrici venissero messe a fuoco contemporaneamente, ed effettivamente se un granello di polvere si fermasse su una delle matrici noi lo percepiremmo nettamente durante la normale visione.
Quest'eventualità, però, è IMHO altamente improbabile, dato che le matrici sono continuamente ventilate per il loro raffreddamento.
E quand'anche ciò diventasse un inconveniente frequente, ci vorrebbe ben poco a prendere contromisure, implementando un banalissimo sistema di auto-pulizia.
Ciò che invece avviene da sempre (oggi meno), è il depositarsi di granelli di polvere in altri punti dell'engine ottico che, a seconda dello schema costruttivo, possono talvolta essere messi a fuoco allontanandosi molto dal fuoco dell'immagine.
La loro presenza ha delle ripercussioni pratiche (ribadisco pratiche) sull'immagine più o meno pari alla presenza di polvere sulla lente frontale, cioè NULLE! Considero infatti irrilevante anche l'eventuale percezione dei dust blobs generati da granelli fortemente sfuocati, che diventano talvolta appena percettibili su schermate totalmente nere, dopo un adattamento dell'occhio alla totale oscurità.
Una persona mediamente intelligente che accende il vpr per vedere film che peso dovrebbe dare a questa mera "curiosità tecnica"?
Pensiamo se la polvere venisse così "drammaticamente" presa in considerazione nel settore delle fotografia digitale: si sarebbe formato un partito di sostenitori delle c.d. bridge, sempre pronto a sbeffeggiare i poveri utilizzatori di reflex, martoriati dal flagello della polvere.
Vi dico solo che in quel campo il problema esiste realmente, molto più che "da noi", ma ha una rilevanza pratica solo per i pippaioli mentali incalliti! (Esempio: polvere sulla lente di Fresnel, realmente visibile e difficile da eliminare, ma che non esce in foto!)
Dunque, perchè alzare tutto questo... polverone?
Perchè rientra nelle normali guerre di (1) marketing, nelle normali guerre di (2) "religione" applicate a qualsiasi hobby di qualsiasi genere.
(1) Volendo azzardare due conti in tasca a un rivenditore qualsiasi:
mi viene difficile pensare che per lui sia "indifferente", ossia economicamente equivalente, vendere 100 LCD oppure 100 D-ILA/SXRD/DLP, visto che i prezzi sono mediamente doppi o tripli.
Il margine su un LCD è sicuramente inferiore rispetto al suo corrispettivo D-ILA/SXRD/DLP, cosa ancora più marcata se in un caso si è rivenditori e nell'altro distributori ufficiali.
Nel caso specifico di Simone Berti credo che sia distributore ufficiale di JVC, ma non sono sicuro e non è questo il punto, il mio è un discorso in generale e il buon Simone l'ho tirato in "ballo" solo per quanto scritto ad inizio thread.
(2) Qui c'è ben poco da scrivere, sapete benissimo come vanno le cose quando ci si innamora, non solo di qualcuno ma anche di qualcosa :)
Lo schema ottico dei "riflessivi", quali sono sia DLP che LCoS, è profondamente diverso dai "trasmissivi".
Do per scontato che la polvere entri anche in questi ma, dovunque questa si depositi (matrici escluse), NON possa mai essere messa a fuoco, restando così "invisibile".
Però qualche conseguenza a lungo andare la provoca anche in questi: un esempio noto a tutti è la patina di pulviscolo atmosferico ("materia prima" della comune polvere) che si consolida lentamente, nel tempo, sulle ruote colore, facendo decadere visibilmente la luminosità ed il gamut dei DLP.
Lo stesso potrei ipotizzare riguardo a D-ILA ed SXRD.
La conclusione è che nessuna macchina attuale, a qualunque tecnologia appartenga, è stata progettata per... sopravviverci!
Il ciclo di vita di questi sofisticati oggetti tecnologici è relativamente breve rispetto al loro costo, ma non al punto da *obbligarci* alla sostituzione ogni 2 o 3 anni. Chi lo fa, lo fa perchè si lascia lusingare dal marketing oppure perchè è un eterno insoddisfatto alla continua ricerca di un nuovo giocattolo (forse lo siamo stati un po' tutti... però da bambini!) ed ha bisogno di qualche scusa con sé stesso.
Io per primo... in un anno cambiai 3 VPR :D
Sono ben conscio delle maggiori prestazioni di molti DLP e LCoS rispetto al mio Panasonic, ma oggi ricomprerei Panasonic perchè ha un rapporto qualità/prezzo assolutamente IMBATTIBILE ed è una macchina davvero completa e matura.
Come si fa a spendere cifre triple o quadruple per macchine che diventeranno a brevissimo obsolete** me lo sono sempre chiesto e ho provato a dare una spiegazione sopra.
**Mi riferisco all'imminente avvento di vpr lampless economicamente accessibili: tra qualche anno ci chiederemo come abbiamo potuto convivere con proiettori dalle prestazioni così altalenanti, così come oggi consideriamo "inaccettabile" l'instabilità (convergenza, ecc.) dei tritubo.
Scusate la lunghezza, dovevano essere 2 righe :(
Metto questa discussione in rilievo, visto che e' uno degli argomenti più discussi in questa sezione.