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Sette anziani, sette vite diverse, non tutte vissute davvero: un single che esorcizza la solitudine andando a caccia di donne (R. Pickup), una casalinga con problemi di deambulazione (M. Smith), una vedova che desidera mantenere l'indipendenza (J. Dench), un giudice della corte suprema sulle tracce di un lontano amore (T. Wilkinson), un ex-funzionario governativo (B. Nighy) che dopo trent'anni scopre quanto fallimentare sia il suo matrimonio, una donna che dopo l'ennesimo divorzio è in cerca di una strada da percorrere (C. Imrie). Tutti convergono in India presso il Marigold Hotel, casa di riposo per britannici facoltosi in realtà albergo fatiscente nei cui lavori di ristrutturazione, in fase di stallo, crede solo il giovane sognatore Sonny Kapoor (D. Patel), che ha ereditato l'edificio dal padre. L'esotico e assolato mondo che tra tradizione e modernità avvolge da subito l'eterogeneo gruppo, amplierà i sensi a 360° quasi in tutti, dando il tempo di riflettere sugli errori del passato e le incertezze del futuro. Sarà proprio Madre India lo specchio che permetterà a tutti di guardarsi dentro, riscoprirsi e vivere inaspettati eventi con mente e cuore sgombri. Nonostante alcuni elementi eccessivamente retorici il film di John Madden è pieno di fascino, deliziosamente ricco di umanità, attrae con i colori e la poetica di un mondo unico, cui è davvero difficile rimanere impassibili. Ad affiancare il cast stellare anche Dev Patel, interprete principale di “Slumdog Millionaire”. Qualità video Formato 2.35:1, codifica video AVC/MPEG-4, BD-50. Girato in 35mm, profondità di campo, ampiezza dettagli che tende a flettere in minima parte nei passaggi meno luminosi per quelle che appaiono come evidenti scelte fotografiche, inclusa una minima grana di fondo. Schema colore intenso, neri convincenti. Qualità audio DTS half rate 5.1 canali per l'italiano che sostiene la visione con buona dinamica. Per un sensibile miglioramento della resa complessiva occorre passare all'originale DTS-HD Master Audio 5.1 canali (core @ 1509 kbps), tra risalto dell'accompagnamento musicale, sostegno del subwoofer e la ricchezza di elementi discreti nelle molte sequenze urbane. La traccia inglese va provata per assaporare il differente mood innescato dai dialoghi originali. Contenuti extra Brevi approfondimenti da meno di tre minuti l'uno riguardo storia, cast, ambientazione, il fascino dell'India, il più pratico mezzo di locomozione in India: il Tuk Tuk. Peccato per l'assenza del commento di regista e produttori. La pagella secondo CineMan
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