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Test processore AV NuForce AVP-18
Test processore AV NuForce AVP-18
Emidio Frattaroli - 27 Gennaio 2014
“Il pre-decoder digitale multicanale del produttore americano, dotato di autocalibrazione, uscite analogiche 7.1 ed equalizzatore parametrico a 11 bande, promette un rapporto qualità prezzo elevatissimo ed un livello costruttivo adeguato a prodotti di rango ben superiore”
Pagina 1 - Introduzione e caratteristiche

Il Pre-Processore home theater NuForce AVP-18 è un prodotto che ha subito destato l'interesse di molti appassionati, sin dall'annuncio effettuato lo scorso maggio 2013. NuForce ci aveva già abituato a prodotti innovativi, con design elegante, costruzione robusta ed eccellente rapporto qualità prezzo. il nuovo AVP-18 però va oltre poiché per poco più di 1.000 Euro promette molte cose che normalmente sono presenti in prodotti di rango e prezzo ben superiori. Il prodotto è un pre-decoder multicanale, compatibile con la stragrande maggioranza di codifiche audio (niente DSD purtroppo), compreso il Dolby ProLogix IIx con i due canali di ambienza supplementari.

Il pannello posteriore rende molto chiare le possibilità operative del prodotto: mancano gli ingressi analogici, anche di tipo stereo. Le uniche uscite analogiche, su pin RCA, sono quelle per gli otto canali mentre le altre uscite disponibili sono due e soltanto di tipo digitale: HDMI e ottica TOSLink. Gli ingressi disponibili sono numerosi: quattro HDMI compatibili 1.4 (3D pass-trough ma niente 4K), due ingressi digitali coassiali e due ottici TOSLink. Le due porte USB disponibili servono solo per un'interfaccia Bluetooth (a richiesta) e per l'aggiornamento firmware.

Il NuForce AVP-18 può essere utile a chi vuole aggiornare il proprio impianto multicanale con le nuove codifiche, utilizzando magari il vecchio ampli integrato, con sezione di potenza di qualità e con ingressi analogici. Il nuovo AVP-18 può interessare anche chi vuole preparare un impianto home theater minimale, con sorgenti audio-video digitali e finale multicanale. A tal proposito il catalogo NuForce offre due interessanti prodotti: MCA-18, con 8 canali da 150W max (4 ohm, impulsivi) ed MCA-20, con 8 canali da 350W max (4 ohm, impulsivi).

Tornando al pre-decoder digitale AVP-18, tra le caratteristiche salienti vorrei sottolineare la possibilità di autocalibrazione, con microfono omnidirezionale in dotazione e una sezione di equalizzazione molto interessante, con 11 bande di intervento di tipo parametrico, con Q variabile e fino a 24 dB di intervento. A richiesta è disponibile anche un microfono di qualità più elevata, con file di calibrazione a corredo che può essere caricato sul decoder mediante computer. Le uniche pecche, oltre all'assenza di ingressi analogici, c'è da segnalare che l'autocalibrazione funziona sono per configurazioni a 5.1 canali e non è disponibile per quelle a 7.1 canali. Inoltre manca completamente una sezione di elaborazione video. Ed ora uno sguardo alle caratteristiche dichiarate.

Risoluzione max: 24 bit / 192 kHz
THD+N: 0.05%
Compatibilità audio: Dolby Digital, Dolby Digital EX, Dolby Digital Plus, Dolby TrueHD, Dolby Pro Logic IIx, Dolby Pro Logic IIz, DTS, DTS ES, DTS HD, DTS HD Master Audio, DTS Neo:6, SPDIF, PCM 8 channel
Compatiblità video: HDMI/DVI, 480P, 576P, 720P50, 720P60, 1080i 50, 1080i 60, 1080P 50, 1080P 60, 1080P 24
Risposta in frequenza: 20-20kHz
Uscite audio: RCA x 8, SPDIF x 1
Impedenza d'uscita:100-ohm
Alimentazione: AC 110V-230V
Ingressi HDMI: 4
Uscite HDMI: 1
Ingressi audio digitali: 2 (2 coax/TOSLink)
Accessori: telecomando, microfono
Dimensioni: 430 x 81 x 341 mm
Peso: 4.6 kg
Prezzo: 1.095,00 Euro IVA compresa

Per maggiori informazioni: http://nuforce.audiograffiti.com/avp-18_lit_art21.asp - www.nuforce.com

 

Pagina 2 - Costruzione


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Il NuForce AVP-18 dà una sensazione di elevata solidità, sia per il peso complessivo che per l'accuratezza delle finiture. Il display a matrice di punti è piuttosto scarno di informazioni e per la configurazione, l'accesso alla grafica "on-screen" è praticamente indispensabile. I due comandi rotativi senza fine servono sia alla selezione degli ingressi e al controllo del volume, sia alla navigazione del menu e alla modifica di vari parametri. Per il set-up il telecomando è la soluzione più efficace, anche per merito di numerosi pulsanti per le scorciatoie.


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Per accedere all'interno ho rimosso il pannello superiore, una lastra di metallo satinata di notevole spessore, avvitata mediante sei robuste viti con testa esagonale. Alle estremità della lastra, dal lato interno, sono inserite due pellicole che assorbono le eventuali vibrazioni. La scheda principale di elaborazione e conversione occupa circa un terzo della superficie interna e si estende per quasi tutta la larghezza del telaio. I componenti, sistemati esclusivamente sulla faccia superiore, sono organizzati in maniera efficiente.


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A sinistra, vicino alla presa di alimentazione, ci sono le interfacce per il controllo (RS232, USB e trigger out). In posizione centrale, verso l'interno, c'è la CPU STM32F103, con core Cortex-M3 e 75MHz di frequenza. Sempre in posizione centrale, vicino alle porte digitali, c'è il controller HDMI 1.4 Analog Devices ADV7623 capace di gestire 4 ingressi e un'uscita video digitale.


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Procedendo verso destra, troviamo una coppia di DSP Cirrus Logic classe CS4970 e CS4953, affiancati dai rispettivi banchi di memoria. Tra i due DSP, verso la parete posteriore e vicino alla schedina con la porta USB (solo per l'interfaccia Bluetooth) e con il connettore TOSLink, c'è il convertitore D/A a 8 canali Cirrus Logic CS42528, compatibile con segnali fino a 24/192, gamma dinamica di ben 114dB e soluzioni integrate per la riduzione del jitter.


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All'estrema destra c'è la scheda audio vera a propria che parte dal controllo volume analogico a 8 canali Cirrus Logic CS3318, caratterizzato da un range d'intervento di 118dB (da -96dB a +22dB), con gamma dinamica di 127dB e distorsione molto bassa (-112dB THD+N). Vicino alle uscite riconosciamo gli operazionali Texas Instruments TL072C e una serie di componenti passivi di buona qualità.

Pagina 3 - LAB: livello, impedenza, rumore e dinamica


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Iniziamo l'analisi delle prestazioni dai dati di interfacciamento di tutte le uscite analogiche, utilizzando sia l'ingresso HDMI che quello digitale coassiale. In tutti i casi abbiamo rilevato gli stessi valori e ho scelto di pubblicare solo i risultati ottenuti con ingresso PCM 24/96 a 7.1 canali. Il valore di tensione poco prima del clipping, con il controllo volume a "73", vale in media 4,4 volt e deve essere considerato elevato in assoluto. La distorsione armonica totale è molto contenuta. Per ottenere 1 volt in uscita il controllo volume va posizionato al valore di "60,5", sempre con segnali in ingresso a 0dBFS. Corretto anche il valore dell'impedenza d'uscita riferita ad 1 kHz, anche se, nelle specifiche, viene dichiarato un valore di un ordine di grandezza inferiore (100 ohm).


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Il rapporto segnale rumore, rilevato ad 1kHz e con pesatura "A", riferito alla massima potenza d'uscita, ha un valore molto elevato. Il valore rimane molto elevato anche con volume posizionato a "60,5", in modo da avere un'uscita di 1 volt. Nessuna sorpresa neanche con l'analisi della gamma dinamica, sempre riferita ad 1Khz, sia con tensione d'uscita massima, sia con 1 volt.


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A proposito di gamma dinamica e distorsione, qui in alto possiamo osservare il grafico dello spettro del tono di 1kHz a -60dBFS, con tappeto di rumore vicino alla soglia dei -140dB e relativo ai due canali principali. I grafici per tutti gli altri canali non cambiano. Una prestazione notevole, con armoniche dei prodotti di distorsione totalmente assenti o comunque al di sotto del tappeto di rumore.

Pagina 4 - LAB: risposta, THD, crosstalk


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Il grafico di risposta in frequenza, con tensione d'uscita massima, segnale in ingresso a 0dBFS e controllo volume posizionato a "73", è relativo a tutti i canali in funzione, LFE compreso. Quest'ultimo ha correttamente una tensione d'uscita più elevata che vale quasi 6,7dB in più rispetto a tutti gli altri canali. Il grafico è stato ottenuto eliminando qualsiasi equalizzazione, con tutti i livelli in "flat" e frequenza crossover per il canale LFE al valore più elevato: 250Hz. L'estensione in frequenza, con segnali PCM 24/96, è molto elevata e cede appena 2dB alla soglia dei 45kHz. Alla soglia dei 20kHz tutti canali sono entro i 0,3dB, con i canali frontali entro 0,1dB.


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Ottimo anche il grafico della distorsione armonica in funzione della frequenza, sempre al valore di tensione massimo d'uscita che, lo ricordiamo, vale in media 4,4 volt. I valori in percentuale sono sempre molto contenuti e sfiorano lo 0,1% soltanto oltre i 25kHz, per poi crollare di nuovo a livelli bassissimi.


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Solo il crosstalk rivela qualche sorpresa. Il valore di -60dB (identico per tutti i canali e per tutta l'estensione in frequenza da 20Hz a 20kHz) è comunque più che sufficiente. Eppure, qualche decibel in meno (ovvero in "direzione" -80dB) non ci sarebbe dispiaciuto. Il dato è ottenuto analizzando un canale alla volta ("undriven") per tutta l'estensione in frequenza, con tutti gli altri canali in funzione.

Pagina 5 - LAB: crossover ed equalizzatore

Approfittando delle possibilità di analisi del laboratorio di AV Magazine, ho voluto verificare anche la corrispondenza delle curve di taglio dei filtri cross-over, oltre che delle ottime possibilità dell'equalizzatore parametrico. Il crossover elettronico permette due pendenze di taglio, 12dB oppure 24dB per ottava, selezionabili in maniera discreta per ogni canale. Le frequenze di taglio sono comprese tra 40Hz e 250Hz, anche qui selezionabili discretamente per ciascuno degli 8 canali in uscita.


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La verifica della precisione delle frequenze di taglio e della pendenza dei filtri è andata a buon fine. Nel grafico qui in alto, potete osservare in nero le curve del canale LF (Left Front) tagliato a 80Hz. In entrambi i casi, ovvero con 12dB e 24dB di pendenza, la frequenza d'incrocio è pressoché perfetta. In rosso invece ci sono le curve del canale LFE, dopo averne attenuato il livello di 6,5dB rispetto a quello nativo. Le frequenze di taglio sono un po' meno precise rispetto alle curve attese ma nel complesso il risultato è pienamente accettabile.

Tra le caratteristiche più interessanti del processore AVP-18 c'è un potente equalizzatore parametrico con "Q" variabile, intensità d'intervento fino a ±12dB e 11 bande a disposizione per ogni canale (3 per il subwoofer), in cui è possibile selezionare manualmente la frequenza d'intervento con precisione molto elevata. Le immagini in alto si riferiscono al menu in cui è possibile intervenire per modificare i vari parametri.


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Per la verifica ho analizzato la riposta in frequenza di due canali anteriori (LR e C), il primo in flat e il centrale con due curve di equalizzazione differenti, entrambe con banda d'intervento centrata a 1kHz, 12dB di attenuazione e con i due estremi della pendenza, ovvero Q=2 e Q=24. La risposta in frequenza verificata è semplicemente esemplare. Con un buon sistema di analisi dell'acustica ambientale, molta pazienza e un po' di esperienza, è possibile plasmare la riposta in frequenza del sistema con buone possibilità di arrivare all'obiettivo prefissato.

Pagina 6 - Setu-up, ascolto e conclusioni

Inizio con un avviso: se siete arrivati qui alle conclusioni direttamente dalla prima pagina, vi invito a tornare subito indietro. I giudizi espressi nelle conclusioni e nella pagella si basano anche - e soprattutto - sulle caratteristiche del prodotto che vengono analizzate nelle tre pagine delle misure e nella pagina dedicata alla costruzione.

Ho avuto modo di testare il nuovo NuForce AVP-18 in più configurazioni, in ambienti differenti (anche con firmware differenti) - in modo da verificare anche la bontà della correzione ambientale automatica e le notevoli possibilità offerte dall'equalizzazione parametrica. Come riferimento (anche per la decodifica) ho utilizzato i due Oppo (103 e 105) e l'ottimo integrato home theater Yamaha Aventage RX-A2030 di cui vi parleremo molto presto. Come diffusori, ho potuto utilizzare le Boston M25 e le Sonus Faber Auditor M, queste ultime solo in configurazione stereofonica e in accoppiata con uno splendido amplificatore Yamaha A-S2000. In più, in occasione di un evento presso Home Cinema Solution, ho approfittato dell'impianto nella sala Home Theater in cui un AVP-18 era collegato ad un finale multicanale McIntosh e diffusori Klipsh. Qui a Teramo invece ho verificato il funzionamento solo in configurazione 5.0 e 5.1, con diffusori Boston M25 e subwoofer Indiana Line Basso 850.

Le operazioni di configurazione sono piuttosto semplici, a patto di utilizzare la grafica OSD: basarsi sul solo display del NuForce è molto difficile. La routine di autocalibrazione è piuttosto semplice ed efficiace. Prima però bisogna selezionare manualmente la configurazione dei diffusori, comprese frequenza e pendenza di taglio. L'autocalibrazione vera e propria sarà quindi possibile, ma solo per configurazioni a 5.1 canali. L'autocalibrazione per configurazioni 7.1 non è al momento prevista. Il risultato, in tutti i casi, è stato molto buono specialmente in gamma bassa. Un po' meno in gamma media, forse per colpa del microfono. In questo caso sarebbe stato molto utile poter fare qualche test con il microfono HSM-18 e sopratutto con il file di calibrazione allegato... Pazienza!

L'ascolto in stereofonia, senza elaborazioni e con sorgenti CD e Blu-ray Disc audio, l'ho effettuata quasi esclusivamente con le Auditor M pilotate dallo splendido Yamaha A-S2000 e collegando agli altri ingressi dello Yamaha i miei due lettori Blu-ray Disc di riferimento: Oppo BD-103 e Oppo BD-105. La supremazia dell'Oppo 105 è evidente in ogni condizione, sia per la naturalezza di riproduzione, che per le dimensioni e coerenza della scena sonora. Rispetto al 103 invece c'è un sostanziale pareggio, con qualche punto di vantaggio per l'Oppo 103 per la scena sonora. In configurazione multicanale invece, con software home theater (film) non sono riuscito a rilevare differenze in termini di qualità, neanche con l'Oppo BD-105, mentre con software audio multicanale di qualità, il vantaggio del 105 è sempre evidente, esattamente come in stereofonia. Eppure, se devo considerare il risultato nel suo complesso, in tutti i casi ho preferito il risultato ottenuto con il NuForce sia per la naturalezza timbrica generale che per la comodità dell'autocalibrazione.

In buona sostanza, il NuForce AVP mi ha convinto pienamente. Oltre alla qualità audio complessiva e al rapporto qualità prezzo generale, è la versatilità nell'autocalibrazione e le possibilità di equalizzazione parametrica che superano anche quelle disponibili su molti sintoamplificatori di prezzo più elevato.

La pagella secondo Emidio Frattaroli: voto medio 8,0

 

Costruzione 8,5
Versatilità 7,0
Misure 8,0
Ascolto 7,5
Rapporto Q/P 9,0

Per maggiori informazioni:

www.nuforce.com - www.audiograffiti.com