AV Magazine - Logo
Stampa
Pure Acoustics PRO 838
Pure Acoustics PRO 838
Pietro di Giovanni - 16 Febbraio 2010
“La porta di ingresso all’alta fedeltà secondo Pure Acoustics: un diffusore tanto economico quanto interessante, che passiamo sotto la lente di ingrandimento della sala di ascolto anche del laboratorio. Se poi amate il saldatore ed il DIY allora ci si può davvero divertire”
Pagina 1 - Introduzione e caratteristiche

Non capita molto spesso di mettere le mani su una cassa acustica economica, molto economica, con la quale entrare nel mondo della riproduzione ad alta fedeltà. Eppure io credo che si tratti di una opportunità impedibile per molti appassionati. Si può letteralmente stornare tutto quanto sia inutile, tutto quello che rappresenta il puro aspetto estetico, ma neanche tanto come vedremo. Insomma si può eseguire un reset notevole di tutto quanto negli anni è stato ideato artificiosamente dai vari uffici del marketing per attirare adepti al culto della porzione più inutile della riproduzione fedele.

La Cina ed i costruttori che operano in questa nazione vanno in qualche modo sdoganati e soprattutto differenziati. C’è una differenza notevole tra quelli che costruiscono in Cina ma con progetti attentamente vagliati ed ottimizzati, che so, in Inghilterra, negli Stati Uniti ed anche in Italia, e quelli che fanno finta di progettare negli States ed invece comprano prodotti cinesi tra i più economici o, ancora, quelli…che sono cinesi, hanno assunto ingegneri che sanno fare il loro mestiere e possono contare su una ricerca portata avanti con una velocità sorprendente.

Sono questi i costruttori che possono assestare una sonora lezione a quelli europei o statunitensi che vendono un due vie da stand al prezzo di una Ferrari adducendo motivazioni spesso insignificanti. Oggi possiamo notare come non esistano più diffusori di fascia media, ma soltanto diffusori economici e diffusori extracostosi, con prestazioni sonore spesso non molto lontane. Il marchio Pure Acoustics nasce negli Stati Uniti all’inizio degli anni 90 con prodotti orientati al multicanale che hanno ottenuto quasi subito un buon successo commerciale a cui è succeduta una attenta ottimizzazione del prodotto. 

Il piccolo bookshelf della serie Pro nasce seguendo fino in fondo questa filosofia, ma come vedremo non si è comportato male, anche nell’ottica di una porta di ingresso nel nostro mondo. I diffusori Pure Acoustics sono distribuiti da "Pure Sound Spain": un giovane e dinamico distributore spagnolo con annesso sito di ecommerce, con spedizione anche in Italia a prezzi davvero eccellenti.

Caratteristiche dichiarate

Potenza massima: 180 watt rms
Sensibilità: 89 dB +/- 3 dB
Risposta in frequenza: 42~ 22.000 Hz +/- 3 dB
Impedenza: 8 0hm
Numero delle vie: due
Tweeter: a cupola morbida da 25 mm
Woofer: da 210 mm in polipropilene
Crossover: 3000 Hz
Dimensioni: 27 x 41 x 30 cm
Peso: 9 Kg
Prezzo: 169 Euro (199 Euro spedizione inclusa)
Distribuito da: www.puresoundspain.com
Maggiori info: www.pure-acoustics.com

Pagina 2 - Interno e componenti


- click per ingrandire -

Basta una chiave esagonale da 3 mm per ridurre la 838 ad un insieme di pezzi posti ordinatamente l’uno accanto all’altro sul nostro tavolo operatorio. Beh, magari serve anche un saldatore, giusto per dissaldare i due altoparlanti, operazione che conduce direttamente alla valutazione dei cavi di collegamento, evidentemente sottili, del tipo rosso e nero, saldati con uno stagno grigio matto che non fa presupporre niente di buono. I cavi fanno capo alla basetta del crossover, il cui schema è effettivamente ridotto all’osso: una induttanza avvolta su nucleo di lamierini in serie al woofer ed un condensatore di media qualità posto in serie al tweeter, tutto qui. Ovvio che visto il budget a disposizione non si potesse fare un crossover "alla Kef", e ci va già bene che il woofer è filtrato verso la gamma medioalta che avrebbe potuto riprodurre almeno fino a 5000 Hz, pur se con una manifesta irregolarità in asse e con una limitazione a circa 3000 Hz fuori asse. Per quanto riguarda la costruzione del mobile, Pure Acoustics ha fatto ricorso al medium density di spessore ridotto, con una discreta impiallacciatura delle pareti laterali in finto legno ed una copertura in PVC simile alla pelle per tutto il resto del box. L’effetto non è malvagio, tanto da poter concedere a questa finitura una discreta eleganza.


- click per ingrandire -

Il woofer è da 215 millimetri di diametro nominale e 165 millimetri di diametro effettivo, con la sospensione in gomma e la membrana realizzata in polipropilene. In effetti si tratta di un polipropilene abbastanza diverso da quello solito, nella cui pasta molle a media temperatura viene iniettata della mica, un materiale rigido e molto leggero. L’insieme che ne deriva ha una rigidità notevole al prezzo di un modesto aumento della massa, e per altro con un decente smorzamento interno quindi con break-up abbastanza limitati. Il cestello in lamiera sa di economico. Completano il quadro il magnete di dimensioni appena ridotte ed il foro sul fondello posteriore che attraversa tutto il polo centrale fino a sboccare immediatamente alle spalle della cuffia parapolvere, anch’essa rigida. Si tratta in pratica di una soluzione obbligata quando il cestello è totalmente chiuso sotto il centratore e si paventano discrete compressioni dell’aria spostata dalla membrana. Per quello che ho da dirvi nella prossima puntata, ho misurato anche i parametri caratteristici, annotando una frequenza di risonanza piuttosto alta nonostante la massa di oltre 31 grammi. Ovviamente la cedevolezza è limitata, una ottima strada per ottenere un volume di lavoro ridotto se il fattore di forza è elevato.


- click per ingrandire -

Per il tweeter si è utilizzato un driver con la cupola in seta pre-trattata. Si tratta di un tipo di trattamento utilizzato dalla maggioranza dei costruttori di membrane per tweeter. La seta viene impregnata con un liquido particolarmente sensibile alla temperatura. Interponendo questo leggerissimo foglio di seta nelle forme riscaldate a discreta temperatura il liquido fonde ed imprime alla seta la forma voluta, aggiungendo molta rigidità ed un sufficiente smorzamento. Il perfetto equilibrio tra sostanze smorzanti e sostanze irrigidenti, ricetta che ogni buon costruttore tiene segreta, conduce ad una gamma altissima estesa e pulita, con una spesa abbastanza ridotta.


- click per ingrandire -

Il condotto di accordo è realizzato in PVC e fissato a pressione, con una protezione interna che evita l’ingresso accidentale di piccoli oggetti nel diffusore. Lo sviluppo del condotto non è a sezione costante ma variabile da 60 mm dell’interno a circa 65 dell’uscita, e grazie al volume del diffusore ed alla frequenza di accordo inusitatamente elevata è pure molto corto. Il rapporto del diametro del woofer con quello di uscita del condotto vale 2,5, da considerarsi sufficiente ad evitare effetti di turbolenza dell’aria appena al di sotto della frequenza di accordo quando i livelli di pressione sono elevati. Completano il quadro mediamente economico un piccolo panno di acrilico posto come assorbente e la morsettiera di ingresso, due connettori dorati e rivestiti di plastica, comunque troppo ravvicinati per le mie ditone, fissati su una vaschetta di materiale plastico.

Pagina 3 - Misure: Risposta in frequenza, impedenza e impulso

In laboratorio abbiamo sottoposto il diffusore al nuovo setup di misure che ci accompagnerà nei test sulle casse acustiche e che si arricchirà nel tempo di altre due vere e proprie chicche, messe a punto recentemente ed ancora sotto osservazione critica. Personalmente, considerato il prezzo d'acquisto (169 Euro!!!) e un'occhiata alla costruzione, mi aspettavo un quadro desolante, con picchi e valli incredibili seguiti da non linearità notevoli. In effetti ho trovato soltanto qualche discreta pecca nella risposta, niente che non possa essere messo a punto con minori limitazioni di budget. Posso affermare con una certa tranquillità che, disponendo di un po’ di tempo e di una ventina di euro, è possibile migliorare decisamente le prestazioni di questo modello della Pure Acoustics, divertendosi non poco con l’autocostruzione, ma di questo ne parleremo nella prossima puntata. 


Risposta in frequenza in asse
- click per ingrandire -

La risposta in frequenza è allineata ad un livello di circa 88 decibel, un decibel in meno del dato dichiarato, e come potete vedere dalla misura della risposta, ha un picco molto vistoso a bassa frequenza, frutto delle scelte del costruttore e dell’altoparlante utilizzato, picco che quasi si scontra con un notevole avvallamento a 2000 Hz.


Da sinistra: schema xover, risposta in frequenza del filtro, carico del sistema
- click per ingrandire le immagini -

Una occhiata allo schema del crossover, alla risposta dei due altoparlanti filtrati e al carico, fa capire che il maggior responsabile di questa buca è il woofer, che secondo me è tagliato in maniera troppo semplice con una sola induttanza. Anche la risposta del tweeter è troppo lenta e quindi concorre a quel buco così vistoso.


Da sinistra: risposta in frequenza a 30° e 45° e impulso
- click per ingrandire -

Ruotando la cassa acustica, si misura la risposta angolata a 30 ed a 45 gradi rispetto al fronte della cassa, e si vede che la curva invece di peggiorare migliora, riducendo il buco a 2000 Hz. La risposta all’impulso che potrebbe sembrare difficile da valutare vi fa vedere due picchi, uno dietro l’altro, col primo molto veloce ed appuntito ed il secondo più largo e dolce nella discesa. Il primo picco rappresenta l’emissione del tweeter, che con una membrana leggera fa presto a mettersi in moto ed a fermarsi, mentre il secondo, meno veloce e pronto a fermarsi arriva pure con un leggero ritardo rispetto alla cupola del tweeter. Si tratta dell’emissione della membrana del woofer, che per la massa e per l’azione del crossover impiega un po’ più di tempo per partire e poi molto di più per fermarsi. Ho scelto questa rappresentazione perché in effetti visualizza meglio l’azione dei due altoparlanti, del crossover e della loro azione combinata.


Risposta in frequenza a terzi d'ottava in ambiente
- click per ingrandire -

La risposta in ambiente a terzi di ottava è stata ottenuta posizionando le due Pro 838 molto distanti dalla parete posteriore, ben oltre il classico metro, nel tentativo di minimizzare l’esaltazione delle frequenze mediobassa. Probabilmente il costruttore poteva realizzare un bel diffusore in sospensione pneumatica e costruire un buon progetto, ma evidentemente ha preferito confidare sull’effetto ottenuto ascoltando i diffusori in negozio nella comparazione con altri prodotti più lineari. L’effetto apparente di una gamma bassa molto in evidenza evidentemente è stato attentamente valutato e ritenuto determinante. Si nota anche il buco in gamma media e, come vedremo, si sente. Dal suo punto di vista l’amplificatore vede un carico abbastanza facile, col modulo sempre maggiore di sei ohm anche se la fase in gamma media ha una escursione notevole. Comunque sia qualunque amplificatore anche un po’ rachitico le dovrebbe pilotare senza alcuno sforzo.

Pagina 4 - Misure: distorsione a 80dB, 95dB e 100dB

In questo rinnovato impegno di AV Magazine per le misure elettroacustiche, ho approfondito le indagini sulla distorsione armonica, una misura che spero di illustrarvi meglio perché notevolmente differente da quanto visto finora, sia per il tipo di stimolo che per il suo sviluppo. Ho preferito, più che visualizzare la distorsione ad un livello unico di pressione, misurare le non linearità sia a 95 che a 100 decibel, e metterle in relazione alla distorsione misurata a soli 80 decibel di pressione, un livello molto basso che fa il paio col detto che circola tra gli audiofili. Questa regola empirica dice più o meno che basta un watt per capire la qualità di un amplificatore. In effetti parafrasando questa massima e rigirandola ai diffusori potremmo dire che bastano 80 decibel per accertarci della classe di un diffusore, dinamica e sviluppo dinamico a parte, ovviamente.


Distorsione armonica ad 80 dB di pressione
- click per ingrandire -

Ho provato per la prima volta il test degli 80 decibel proprio su questo diffusore, invogliato in verità da un rumore residuo praticamente inesistente e dalla routine appena messa a punto. Ero convinto sin dal primo ascolto di questa Pro 838 che le armoniche dispari fossero notevoli, specie in gamma media, ed ho voluto provare a vedere cosa veniva fuori da un livello di pressione che solo all’apparenza è molto basso. Prendiamo tutti, noi di AV Magazine per primi, questa misura col beneficio della pochissima esperienza in questo tipo di rilevazioni. Nella misura eseguita ad 80 decibel si vede come la terza armonica sia in effetti abbastanza bassa, in salita da -60 a -50 decibel in tutta la gamma media. Guardate però cosa succede nelle ottave successive, da 1000 a 5000 Hz. Tutte le armoniche sono sovrapposte l’una sull’altra, con l’ipotizzabile risultato di una prestazione confusa e poco chiara.


Distorsione armonica a 95 dB e 100 dB di pressione
- click per ingrandire -

Aumentando la pressione fino a 95 decibel notiamo come aumenta drasticamente la seconda armonica, quella che probabilmente risulta meno sgradita al nostro orecchio. Notate però come in gamma alta la terza armonica presenta livelli simili a quelli misurati prima e come quarta e quinta armonica siano salite di livello. Tra 1000 e 5000 Hz i valori di tutte le armoniche sono comunque confusi ed accavallati. A 100 decibel si esalta la risonanza delle pareti del mobile a 186 Hz e si fa notare anche quella del tweeter a 1512 Hz. Esattamente come mi aspettavo ora in gamma media le armoniche più elevate non si accavallano più ed il risultato strumentale è migliorato. Però riguardatevi il grafico agli 80 decibel e…pensateci parecchio su, almeno per ora. 

Pagina 5 - La prova d'ascolto

 

Per una volta tanto possiamo dire che le misure e l’ascolto vanno veramente a braccetto, con tutte le enfasi e le carenze strumentali che sono facilmente riconoscibili anche al primissimo ascolto. Ho scelto per questo diffusore un sistema minimale, con un integrato prodotto in grandi numeri da 100 watt di potenza di targa ed un lettore DVD di buone caratteristiche anche se ovviamente abbastanza economico. La mia sala dei giochi vede i diffusori distanziati dalla parete posteriore per evitare un ulteriore rinforzo in gamma mediobassa, a dispetto sia del trattamento acustico - gestito con attenzione - che dello stage sonoro che potrebbe perdere consistenza. I diffusori sono ruotati verso il punto di ascolto quel tanto che basta ad avere una gamma alta pulita e ben contrastata.

Inizio con Mina e De Andrè, ed immediatamente annoto l’eccessivo carico nella voce di De Andrè, con la voce di Mina che viceversa sembra più esile della norma, anche se sufficientemente ricca di particolari inflessioni. Insomma la gamma bassa della voce è esagerata, mentre quella media è troppo leggera. Sembrerebbe un diffusore ideale per la musica rock degli anni settanta che era contraddistinta dalla gamma media sempre troppo avanzata e da una carenza cronica di basse frequenze. Quando e se ascolterete questo diffusore, come tutti quelli un po’ esagerati, ricordate che dovete distinguere tra qualità e quantità della gamma bassa, con la seconda che in questo caso sopravanza la prima di qualche ordine di grandezza.

Detto fatto allora mi faccio un giro con i Led Zeppelin, assieme ai Black Sabbath, ai Rolling Stones salendo man mano di qualità fino a Sting e poi ai Dire Straits. Beh, l’unica nota di colore è costituita dalla voce di Sting, che si arricchisce di una connotazione sconosciuta che sembra riequilibrarne la timbrica. La gamma alta è leggermente fredda, con una vena rigida che sembra sciogliersi soltanto in gamma altissima. Il punch e la grinta comunque ci sono, con una aggressività latente che sembra emergere a tratti e che in verità con questo genere musicale non guasta tanto.

Con la musica classica o comunque con la riproduzione di strumenti naturali le cose non vanno tanto bene, pur con una scena discreta ed una profondità sufficiente alla buona ricostruzione delle caratteristiche spaziali. Il contrasto, maxi e micro, viene in parte rovinato dallo sbilanciamento timbrico che fa sembrare le armoniche più grandi delle stesse fondamentali. Gli strumenti che saltano l’attenuazione in gamma media come i piatti delle percussioni, alcuni strumenti ad arco ed alcuni strumenti a fiato non ne escono affatto malconci, con una sufficiente resa prospettica e timbrica. 

Pagina 6 - Conclusioni

Le Pure Acoustics Pro 838 sono diffusori estremamente economici, sin dalla costruzione e dalle finiture, con qualche compromesso nella correttezza timbrica e nella qualità della gamma media. D'altra parte, si tratta comunque di un diffusore particolarmente generoso, con un rapporto qualità prezzo che, per molti aspetti, è straordinario.

Non si tratta di un diffusore malvagio, ed alla luce del prezzo di vendita può essere upgradato con poca spesa e discrete soddisfazioni. La predisposizione per la musica rock e per la resa enfatizzata, che questa a volte pretende, torna utile ad un pubblico giovane e non troppo ancorato a visioni eccessivamente puristiche della riproduzione musicale.

Come fare a rendere questo diffusore più neutro e più lineare senza perdere le sue caratteristiche di economia e carattere? Lo vedremo prossimamente...

Per maggiori informazioni: www.puresoundspain.com

La pagella di AV Magazine: voto finale 65/100

Costruzione 6
Altoparlanti 5
Versatilità 7
Misure 6
Ascolto 6
Rapporto Q/P 9