King Kong

Alessio Tambone 16 Gennaio 2006 Cinema, Movie e Serie TV

Peter Jackson riporta sullo schermo King Kong, un pezzo di storia di cinema che si perde però in un film troppo lungo, nonostante alcune note veramente positive. Ecco il giudizio di AV Magazine dell'ultima fatica del regista neozelandese

Effetti speciali e qualità A/V

Come consuetudine, Peter Jackson si è affidato totalmente nelle fasi iniziali del film agli animatic, delle semplici animazioni in CG che descrivono visivamente quello che avverrà sul set, i personaggi coinvolti e la scenografia circostante. La fase di pre-visualizzazione è durata diversi mesi e ha visto lo stesso Jackson presente in molte sessioni, iniziate con l’inserimento dei dati di movimento degli attori fittizi catturate attraverso il motion capture.


Bluescreen e greenscreen non sempre usato in modo ottimale

Per quanto riguarda gli effetti in CG del film, bisogna sottolineare la superba realizzazione di King Kong e della città di New York. Qualche dubbio l’ha suscitato invece l’integrazione delle riprese reali con quelle realizzate in digitale. Alcune differenze di illuminazione non hanno permesso una reale fusione tre le due scene, con la conseguente presenza predominante degli attori rispetto allo sfondo.

Buona infine la resa delle onde che si abbattono sulla Venture. Una parte di queste onde è stata ottenuta in maniera classica, rovesciando enormi serbatoi pieni di acqua sul set (e sui poveri attori). In fase di post-produzione i tecnici hanno aggiunto acqua realizzata in CG per completare la scena.


All'acqua reale del set è stata aggiunta l'acqua digitale
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Buona la qualità video per quasi tutta la durata del film. Nei venti minuti finali abbiamo notato invece numerosi disturbi dovuti alla qualità della copia proiettata peggiorata improvvisamente. Audio in veste surround sempre presente. Versi di animali e sospetti fruscii cercano l'immedesimazione dello spettatore, disturbata però da una normalizzazione delle tracce non sempre perfetta. Una maggiore cura nella gestione dei volumi avrebbe sicuramente giovato maggiormente al reparto audio del film. Un canale LFE invece un po' fiacco. Avremmo gradito qualche verso animale maggiormente tendente verso le basse frequenze.

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